Punto di incontro dell'Associazione FJR1300 Club Italia

Corso di Guida Sportiva



10 luglio. Fa caldo, molto caldo, ma questa giornata non possiamo perdercela. Fabio ed io non abbiamo potuto resistere alla tentazione di partecipare al corso di guida sportiva organizzato da Guidare e Pilotare, partner tecnico di Yamaha. Così, dopo 3 giorni spesi allo Yamaha Fest siamo già a Misano, pronti per la lunga "lezione" che ci aspetta. Già, quanti di noi hanno mai realizzato che l'andare in moto è un'attività quasi esclusivamente svolta da autodidatti? Finalmente abbiamo l'occasione di imparare attraverso l'insegnamento di professionisti.

 

La giornata inizia alle 9.45 presso la sede della famosa scuola di pilotaggio (si occupano non solo di moto, ma anche di auto e camion). Nel piazzale troviamo già parecchie moto, dal T-Max alla nuova K1200GT. I partecipanti infatti sono circa 40, divisi in due corsi, Guida Sportiva (quello scelto da Fabio e me) e quello di Guida Sicura.
Dalla segreteria, dove ci vene consegnata una radio ed una auricolare, ci fanno accomodare in un'aula multimediale dove, di li a poco, inizia la lezione. Non pensate subito male, in aula ci restiamo circa un'ora per apprendere attraverso delle slide (fatte veramente bene) i rudimenti relativi alle traiettorie e allo spostamento dei pesi, incluso il "trucco dei trucchi", quello che ha profondamente cambiato il mio approccio alle curve ed ha portato Fabio a dei limiti che mai avrei pensato che l'Fjr potesse raggiungere. Ma proseguiamo con ordine...
Lo scopo della giornata, tendono subito a sottolinearci, non è quello di imparare ad andare forte a Misano ne di diventare dei campioni della pista. Lo scopo è quello di apprendere le tecniche di guida che ci possano permettere di andare più veloci in modo più sicuro, di prendere coscienza, cioè, di una serie di meccanismi che spesso eseguiamo in modo inconscio e che, una volta noti, possono essere realizzati meglio. Non chiediamo altro e siamo entrambi curiosissimi di capire come ce lo insegneranno.
Ce ne rendiamo conto dopo poco tempo, perché al termine della sessione di teoria ci illustrano il prgramma del resto della giornata: esercizi nella pista di go-kart fino alle 18 e quindi in pista nell'autodromo internazionale fino alle 20.

I due corsi si dividono qui.
Perché un kartodromo? La risposta anche in questo caso è semplice: il kartodromo permette di fare esercizio su un percorso tortuoso, con un asfalto assolutamente perfetto ed a velocità contenute. Per prima cosa ci fanno fare, a turno, alcuni giri di pista per verificare il nostro punto di partenza. Il commento è uguale quasi per tutti: siamo troppo fermi sulla sella!
A questo punto si inzia. Il nostro gruppo viene suddiviso in due: mentre un gruppo gira l'altro riposa ed osserva. Sulla pista ci sono 4 istruttori, posizionati nei punti strategici con la radio alla mano. Il ricevitore viene nastrato sul serbatoio ed a questo viene collegata l'auricolare. Si parte! Ci spiegano gli esercizi da fare e si inizia a girare. Nell'auricolare risuonano continui i consigli che vengono impartiti dagli istruttori che contemporaneamente si aiutano con ampi gesti. Ad un certo punto vengo invitato a fermarmi e l'istruttore mi chiede se mi fido a farlo guidare con me come passeggero per un paio di giri e poi viceversa. Riparto più convinto e non ci metto molto a iniziare a strisciare la pedana prima nelle curve a sinistra e poi in quelle a destra. Finiano il primo round: Fabio ed io siamo galvanizzati ma distrutti. Il sole è forte ed il caldo viene amplificato dalla tuta di pelle. Non facciano neanche a tempo a riposare che tocca di nuovo a noi.
Questa volta ci aggiungono anche un esercizio di frenata in curva a complicare le cose. Fabio inizia a forzare il ritmo e io non riesco più a stargli dietro: è diventato un missile! Arrivano le 12 e 30 e con queste l'orario di pausa pranzo che viene consumato presso uno splendido buffet del ristorante dell'autodromo.
Si riprende alle 14.00 tornando al Kartodromo. Nel frattempo il personale ha operato delle modifiche rimuovendo le barriere al fine di sfruttare tutta la pista. Solito iter: ci si divide in gruppi e si inizia a girare. Ad ogni curva arriva un consiglio e il ritmo si fa elevato. Qualcuno finisce lungo senza alcun danno e qualcuno pinza un po’ troppo e scivola (succede ad una Aprilia RS 125 guidata da uno scatenatissimo ragazzino e ad un RD 350) ma grazie al cielo tutti si rialzano sena conseguenze e con pochissimi danni alle moto… ma meno male che non erano FJR!

 

Il pomeriggio procede intenso: ad ogni sosta si arriva matidi di sudore e sempre più stanchi, ma il bello deve ancora venire. Dopo quello che a molti potrebbe sembrare un supplizio e che per tutti noi è stato invece una fantastica esperienza, infatti, ci si sposta finalmente al circuito. Sono le 18.30 e abbiamo davanti due ore per girare in pista. Finalmente il sole è sceso e il caldo si è fatto più umano. Questa volta ci dividono in 3 gruppi da 4-6 moto: i "veloci" (in cui si posiziona Fabio), i "medi" in cui mi metto io, e i "lenti". Ogni gruppo viene aperto dall’istruttore ed ogni giro chi sta dietro deve lasciare spazio sfilando sul fondo del gruppo in modo che tutti possano fare un giro dietro all’istruttore. Si inizia. I primi 2 giri sono di conoscenza della pista e vengono percorsi a velocità "ridotta". Al fine di permettere l’accesso in pista anche a chi non ha la tuta di pelle sono stati posti dei birilli a formare una gicane 300 metri prima della staccata del tramonto e sul rettilineo. Dopo i primi due giri l’istruttore si ferma e impartisce qualche dritta poi chiede se ce la sentiamo a forzare l’andatura. "Ok" è la risposta di tutti.
Mentre Fabio inizia a grattare le saponette della sua tuta di pelle nei curvoni più veloci io fatico molto a stare al passo dei "medi" così provo a passare in quello dei lenti, che però sono davvero troppo lenti. Mi trovo così nell’imbarazzante situazione di girare praticamente da solo. Finalmente verso le 19.30 qualcuo dei più lenti si stanca e così l’istruttore si trova, oltre a me, solo un altro allievo. In questo frangente mi sono divertito un mondo,perché finalmente sono riuscito a prendere la giusta andatura. Nulla di "disumano" come il Fabio-volante, ma sicuramente ben oltre le mie aspettative. Ogni due giri uno stop, qualche consiglio, l’occasione per scambiare due parole con gli altri eppoi via. E via e via.
Arrivo alle 20.30 che sono letteralmente a pezzi. I muscoli delle gambe, a forza di forzare sulle pedane e di spostarsi con il peso ad ogni curva, mi fanno male più che dopo una giornata di sci. Fabio è sì stanco, ma talmente gasato dall’esperienza che non lo fermerebbe più nessuno… o quasi. E' il momento di rientrare ai box. Qui gli istruttori ci fanno i complimenti: secondo loro (per me è sicuramente così) tutti quanti hanno fatto grandi passi avanti. Qualche parola ancora (sono troppo stanco per seguirli bene, cosa avranno detto non lo so…) eppoi un questionario di valutazione della soddisfazione. Più di 10 non potevamo dargli, peccato.
Fabio ed io ogni volta che ci rivediamo parliamo di questa esperienza, che ci ha lasciato veramente tanto e che ci permette ora di vivere la moto con una sicurezza ed una fluidità che prima, nonostante l’esperienza di tanti km, ci mancava.
Ripartiamo da Misano con il serio intento di organizzare qualcosa con il Club: Guidare & Pilotare è disponibile ad organizzare qualcosa ad hoc per l’utenza della nostra moto anche perché arrivano dal mondo BMW e sanno di cosa stiamo parlando… Ad ogni modo non penso che nessuno avrà da perderci!