Punto di incontro dell'Associazione FJR1300 Club Italia

Il mio viaggio in Normandia



Purtroppo le cose belle durano sempre poco e i quindici giorni disponibili per il giro sono volati via, via come il vento che la mia FJR fendeva bella, sontuosa, sicura ed affidabile. E’ stato innanzi tutto un viaggio all’insegna del bel tempo, di un sole che spaccava le pietre e non solo quelle, e pensare che si parla di una regione della Francia nota per il suo clima bizzoso ed irriverente soprattutto con i motociclisti, sui quali Giove Pluvio scarica l’inimmaginabile, ma probabilmente in questo periodo (n.d.r. Luglio) sarà stato impegnato in altre faccende, per mia fortuna e per la fortuna delle centinaia di motociclisti che ho incontrato durante gli oltre 3700 km percorsi tra andata e ritorno.

 Un viaggio emozionante, per diversi motivi, in primis per non aver mai fatto un viaggio più lungo di 350 km con la moto, per averlo fatto a quasi a 50 anni con la schiena minata da quattro ernie discali e la moglie perennemente con il mal di schiena che seppur lamentandosi ogni tanto, ha tenuto molto bene. 

Percorrevo la strade di Parigi, della Bretagna, della Normandia e, guardandomi la bestiolona che avevo sotto di me, mi domandavo: ma guarda come fila via sta qua, senza neanche un fastidio, semplicemente una moto eccezionale, ti permette di fare 300/400 km tutti d'un fiato e quando scendi per un caffè sembra che ti alzi da un comodissimo divano sul quale sei stato seduto comodamente 2/3 ore: sembra impossibile ma è la realtà. Forse dal mio racconto e dalla mia emozione traspare un filetto di enfasi di troppo, ma ciò è dovuto al fatto che probabilmente un viaggio del genere non potrò farlo mai più per i motivi sopra accennati. Un'altra cosa molto graziosa ed educata che forse tanti di voi già sapranno ma che io ignoravo completamente è il saluto che i motociclisti francesi rivolgono ai motociclisti che superano in strada, ebbene: quelli che incroci immancabilmente ti salutano tutti, quelli che ti superano, cosa fanno ti salutano alzando il piede destro dalla pedana, una cosa veramente carina.

Passiamo ora al viaggio vero e proprio e, successivamente, alle relative cifre. Per la valutazioni uso una scala dal 0 al 10.

Giorno 10 ore 06,00 partenza da Udine ed arrivo a Como, cenato a casa di amici e dormito presso il B & B “Il giardino botanico) Via Mazzini 21, tel 031 511129 www.ilgiardinobotanico.com, voto 7, pagato euro 60 più 5 per la moto in garage.
Giorno 11, ore 07,00 partenza, arrivo a Digione, pernottato presso “L’Hotel del Allèes” Cours G. De Grulle 27 tel 0380665750, www.hotelallees.com, voto 6, pagato euro 62,30 e moto in cortile.
Giorno 12 ore 07,00 partenza, arrivo a Parigi, pernottato due notti presso lo “Splendid Hotel” Rue Fondare 54, tel. 0145751773, www.splendidhotel-paris.com, voto 6, pagato complessivamente euro 138,72 più euro 25 per il garage pubblico coperto, situato a 20 metri dall’albergo.
Giorno 14, ore 07,00 partenza per Arromanches Les Bains, bellissima cittadina marittima ove sono ancora visibili le piattaforme di sbarco degli alleati. Bayeux, città della Francia settentrionale, capoluogo del dipartimento di Calvados, nella regione della Bassa Normandia; sorge sul fiume Aure, in prossimità della Manica. Centro agricolo e industriale, è attivo nei settori agroalimentare, edile, meccanico. Di interesse storico-architettonico sono la bella Cattedrale gotico-normanna e il Palazzo Comunale. Il Musée de la Tapisserie de la Reine Mathilde ospita il celebre arazzo di Bayeux, grande pannello di manifattura medievale che raffigura la conquista normanna dell'Inghilterra.Bayeux, in origine capitale gallica, divenne in seguito città romana, dapprima con il nome di Augustodurum e successivamente come Civitas Baiocassium. A partire dal IV secolo fu importante sede vescovile. Alla fine della seconda guerra mondiale fu la prima città francese a essere liberata dagli Alleati, il 7 giugno 1944. Caen, città della Francia settentrionale, capoluogo del dipartimento del Calvados, in Normandia; è situata sull'estuario del fiume Orne, collegato tramite un canale alla Manica. Porto marittimo, centro agricolo e dell'industria manifatturiera, Caen è sede di industrie siderurgiche, tessili, alimentari, elettroniche. Nei pressi della città vengono estratti minerali ferrosi. Caen era un tempo nota per la produzione di pizzi.La città ha conservato numerosi edifici di grande interesse storico nonostante i gravi danni subiti nel corso della seconda guerra mondiale. Di particolare interesse sono due esempi di architettura romanico-normanna dell'XI secolo, l'Abbaye-aux-Hommes, fondata da Guglielmo il Conquistatore e l'Abbaye-aux-Dames, voluta dalla moglie Matilda. Entrambe le abbazie sono state restaurate. Altri importanti monumenti sono la chiesa di Saint-Pierre, edificio prevalentemente gotico con decorazioni di epoca rinascimentale, e due castelli (rispettivamente dell'XI e del XVI secolo). È sede di un'università fondata nel 1432 dal re inglese Enrico VI.Caen acquistò importanza all'inizio del X secolo, con la fondazione del ducato di Normandia. Occupata da Enrico V nel 1417, la città rimase sotto la dominazione inglese fino al 1450, quando venne riconquistata dai francesi. Durante il periodo della Riforma fu un importante centro del protestantesimo, ma dopo la revoca dell'editto di Nantes, nel 1685, conobbe un periodo di declino. Nel corso della Rivoluzione francese fu roccaforte della fazione dei girondini. Abitanti: 111.200 (2004). Pernotto in quest’ultima località presso un hotel della catena “Ibis” Rue De Bras 33, www.ibishotel.com, voto 7, pagato euro 71 più 7 euro parcheggio coperto per la moto.
Giorno 16 ore 07,00 partenza per Rouen, città della Francia settentrionale, in Normandia, capoluogo del dipartimento della Seine-Maritime, su un'ansa della Senna. È un attivo porto fluviale e un importante centro manifatturiero con industrie tessili e dell'abbigliamento, cartarie, chimiche e raffinerie di petrolio. La città fu gravemente danneggiata durante la seconda guerra mondiale, ma gran parte dei suoi monumenti sono stati restaurati dopo il 1945. Gli edifici più importanti sono la Cattedrale gotica di Notre-Dame (secoli XII-XV), famosa per la sua Tour de Beurre, la grande chiesa di Saint-Maclou, in stile gotico fiammeggiante (XV secolo), l'abbazia di Saint-Ouen (secoli XII-XV), la Tour de Jeanne d'Arc, dove Giovanna d'Arco venne imprigionata nel 1430, e il gotico Palazzo di Giustizia, antica sede del tribunale della Normandia. Il Museo delle belle arti e della ceramica vanta una notevole collezione delle ceramiche e porcellane per cui Rouen era famosa tra il XVI e il XVIII secolo. La città è sede di università e di numerose istituzioni culturali.Chiamata Rotomagnus dai romani, divenne sede episcopale nel V secolo e nel 912 sede del ducato di Normandia. Durante la guerra dei Cent'anni (dal 1419 al 1449) cadde in mano agli inglesi, che nel 1431 processarono e arsero sul rogo Giovanna d'Arco nella vecchia piazza del mercato. Durante il periodo della Riforma, fu un importante centro del movimento protestante e molti dei suoi abitanti dovettero emigrare dopo la revoca dell'Editto di Nantes, nel 1685. Nel XIX secolo la città si sviluppò come centro tessile (cotone). Venne occupata dai tedeschi sia nel corso della guerra franco-prussiana sia durante la seconda guerra mondiale.Abitanti: 112.000 (2004). Nello stesso giorno siamo passati per Etretat, bellissima cittadina marittima, famosa per le sue scogliere ed i due archi naturali che sono a picco sul mare, mangiato in un ristorantino proprio sul mare, dove lavora come cameriere una ragazza di 17 anni di nome Allison, che studia italiano e vorrebbe diventare professore d’italiano. Mangiato “Mule e fritte” (piatto nazionale) cozze e patatine fritte, molto buone e pagato pochi euro. Nel pomeriggio dello stesso giorno 16, partenza alla volta di Boulogne sur Mer – Le Portel, luoghi incantevoli, siamo stati ospiti da amici per una settimana, durante la quale abbiamo visitato un po di robe locali ed abbiamo fatto una capatina a Dover in Inghilterra. Purtroppo per problemi per fortuna non seri, legati allo stato interessante in cui si trova mia figlia (tra pochi mesi sarò nonno) abbiamo dovuto partire un po’ in fretta, il giorno 21 ed abbiamo fatto tutto un tiro fino a Courmayer, circa 1000 km. (mi sembra impossibile) Dormito presso l’hotel “Le Vieux Pommier” Piazzale Monte Bianco 25, tel 0165842281, www.levieuxpommier.it voto 8.

Il viaggio di andata è stato di km. 2200, mentre per il ritorno i km. Sono stati 1500 per un totale di km. 3700 ed un consumo globale di 212 litri di carburante pari ad un costo di circa 300 euro, per un consumo medio di 17,45 Km/l a cui va aggiunto il costo per l’attraversamento del Monte Bianco che è stato di euro 21,10 per 2.
Navigatore satellitare TomTom Rider, pratico, insostituibile preciso al centimetro non al metro, praticamente mi sono affidato completamente a lui e mi ha strabiliato, portandomi fuori, tra le altre cose, dal raccordo di Parigi (che non è quello di Roma) prendendomi semplicemente per mano. Voto 11.

La moto, beh, non ho parole, sembrerebbe retorica, è la mia moto, si parla in un forum del club FJR, ma non posso dire null’altro che FANTASTICA IN TUTTO E PER TUTTO. Non esiste per lei un voto, immaginate il massimo. Nell’augurarvi ce anche voi possiate fare un viaggio simile o molto meglio del mio, vi abbraccio con un grande mandi.