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Diario del viaggio per il centenario del Tourist Trophy - Giorno 3: giovedì 31 maggio



 

Giorno 3: giovedì 31 maggio

Sono circa le 6 del mattino, mezzi addormentati seduti al nostro posto sul traghetto, il gracchiare in inglese degli altoparlanti dice che in pratica siamo arrivati, le solite raccomandazioni del capitano sullo scarico dei veicoli e per lo meno la bella notizia che sull’isola il tempo è asciutto.
La stiva della nave deborda di moto, nessuno accende il motore finché il primo temerario preme con il pollice sul pulsantino "start". Viene ovviamente subito imitato da tutti ed in men che non si dica la nave trema letteralmente sotto il boato di centinaia di moto scalpitanti.
Scendiamo tra un vero e proprio fiume di moto e nonostante le indicazioni del GPS, mi lancio seguito a ruota da Chris lontano a quel marasma per trovare un luogo piu tranquillo dove riordinare le idee. Non tardiamo ad accorgerci che l’unico luogo incasinato di quell’umido mattino è lo scarico del traghetto, a 5 minuti a piedi tutto tace e dorme, la città di Douglas è letteralmente deserta. Mi fermo al primo bancomat per fare il pieno di moneta locale (Sterlina, stesso valore di quella inglese ma questa è dell’isola di Man…).
La prossima meta è Mount Murray, dove ancora ignari del nostro arrivo all’alba ci sono coloro che ci ospiteranno per questi 5 giorni: Les e Lorraine.
Con il GPS è una passeggiata ed arriviamo molto in fretta su questo monte. Appena entrati nella zona residenziale, situata su una pianura in cima alla collina, restiamo sbalorditi: laghetto con le anatre, prati verdissimi, splendide casette bianche in stile, costruite in legno, una pace surreale.
Dopo essere arrivati vicino alla casa, lascio la moto in strada per non fare casino (è pur sempre mattina presto) e mi incammino verso l’entrata. Vedo un’uomo alla finestra che mi guarda strano, poi vede il casco e capisce, apre e mi saluta, ci presentiamo, lui è Les. Non ci aspettava cosi presto, ma tanto si era gia alzato per andare a lavorare così ci fa vedere la casa e ci presenta moglie e figli.
Incredibile, abbiamo ognuno una camera singola, con bagno e servizi !
La casa è molto bella, nuova di zecca e ci dice di averla costruita lui, infatti lo fa di mestiere !
Il resto della giornata lo passiamo visitando un po’ dell’isola e facendo il primo giro del circuito, siamo 12 ore in anticipo sulla nostra tabella di marcia virtuale, quindi potremo vedere le prove che si svolgono verso le 18.
Il circuito è impressionante, oltre che lungo è molto complesso, variato ed imprevedibile. Una volta giunti alla partenza del tratto a senso unico, la famosa "Mountain" convinco Chris ad attraversare questo pericoloso tratto, non è molto convinto ma accetta. Pericoloso perché è a senso unico per permettere ai motociclisti di percorrerlo un po’ più in sicurezza, un po’ siccome… non ci sono limiti di velocità.
Seguo Chris al suo ritmo e per un paio di volte lo supero e vado al mio ritmo ideale, in entrambi i casi sono molte le moto sportive che ci superano a velocità vertiginose. Arrivati quasi in cima, alla fermata del tram di Snaefell Mountain, ci fermiamo per fare qualche foto e qualche minuto di filmato, incredibile la quantità di moto che attraversa la montagna, quasi tutti a manetta aperta, anche se si vede qualsiasi tipo di moto, dall’ultima sportiva sul mercato alla moto d’epoca da collezione, Norton, Gilera, MV Agusta solo per citarne qualcuna.
Chris è un po’ nervoso perché quel modo di guidare non ê proprio il suo stile, però io sono felice che ha fatto quell’esperienza, ora sa come è veramente, e se non l’avesse fatto forse poi se ne sarebbe pentito. Di certo però, da come ha voglia di finire il tratto della Mountain, non lo rifarà più, io invece sto gia pensando a quando potrò farlo smanettando un po’, questa è un’occasione da non perdere, quando mi ricapita su una strada cosi, di non dovermi preoccupare dei limiti di velocità ?
Arrivati alla fine del tratto a senso unico senza limiti ci troviamo a Creg-ny-baa, famoso pub e ancor più rinomato posto da dove vedere la gara, troviamo parcheggio in mezzo a mille moto e cerchiamo un posto che ci aggrada dove seguire la corsa. Il tempo è andato di bene in meglio e c’ê il sole.
Dopo un sacco di attesa per permettere di chiudere un circuito lungo 60,7 Km (!!) passa il primo Marshall, è l’apripista che gia ci fa capire quali saranno le velocità in gioco, anche se passa con una Honda completamente stock, marmitta compresa, il suo ritmo fa gia impressione.
Le moto arrivano, e sentirle scendere dalla mountain fa venire la pelle d’oca, staccata, curva di Creg-ny-baa, e via, dentro tutte le 6 marce una dopo l’altra con la manopola del gas quasi a voler rompere la cordina !
Ci gustiamo tutte le moto ed i sidecar, poi cerchiamo una strada alternativa per abbandonare il circuito, l’affollamento di moto sul circuito di nuovo aperto al pubblico è impressionante.
Arriviamo abbastanza tardi a casa, sistemiamo le nostre cose e ci rendiamo conto che dobbiamo anche dar retta al nostro stomaco che reclama cibo. Scendiamo a piedi poco sotto casa, c’ê un pub che si è organizzato attaccando un capannone per servire pasti ai molti occupanti di campeggi vicini. Siamo appena in tempo prima della chiusura ma possiamo ancora gustarci una mega porzione di riso con la carne al curry, peraltro ottima.
E pensare che dovevamo arrivare in serata sull’isola con la gara gia iniziata, invece abbiamo approfittato dell’intera giornata.