Punto di incontro dell'Associazione FJR1300 Club Italia

Benvenuti in Islanda - Venerdì 5 Agosto



Venerdì 5 Agosto
La sveglia è fissata presto, la colazione è per le 8 così da imbarcarci al porto.
Ci aspetta una mattinata a "caccia" di balene e Puffin a bordo di un veliero bialbero in legno di rovere, completamente restaurato, dal nome degno del "Signore degli anelli": Hildur. Una vera meraviglia!

     

Le balene non si sono fatte attendere molto, d'altronde vengono a "pascolare" in queste zone tutti gli anni e l'avvistamento è garantito al 99% (altrimenti si viene rimborsati!. Vedere lo sbuffo, l'immensa schiena e poi la coda immergersi è una bella esperienza che vale la pena fare. Lo sballottolamento in balia del mare, non proprio calmo, miete però numerose vittime anche fra i nostri ed è lo scotto da pagare.
L'avvistamento dei puffin avviene in maniera più difficoltosa. Piccoli e velocissimi, si vedono sciamare dalla scogliera (sono più di 250.000!) ma non ci si può avvicinare a sufficienza per un foto, occorrerebbe una macchina fotografica professionale.
Il vento ci regala la possibilità di veleggiare. Per tutti noi è la prima esperienza di navigazione a vela.
Improvvisato mozzo, Gian, insieme ad altri tre volontari, agli ordini del comandante issa le vele. Viene spento il motore, ed il vento da nord ci regala la superba sensazione di volare tra le onde. Un'esperienza travolgente, sopratutto per lo stomaco!
Tornati a terra i più si rifanno con una zuppa, mentre Gian e Roberto si buttano su un più consono fish and chips.
Dopo l'intera mattinata in mare sul veliero, ripartiamo. Il meteo non è bellissimo e minaccia pioggia, che non tarda ad arrivare man mano che ci spostiamo dal mare verso l'interno, percorrendo la 85 direzione sud. Si tratta in realtà di una pioggerella leggera, al punto che decidiamo di non mettere neppure la tuta antiacqua. Tornati sulla strada 1 anzichè dirigersi verso ovest ci dirigiamo verso est per non perderci la vista del Godafoss, cascata di bibliche dimensioni. Quando pensi di aver già visto tutto l'Islanda è in grado di stupirti ancora, offrendo nuovi spunti e situazioni. Godafoss presenta un fronte maestoso e riprende tutti i canoni di una classica cascata da favola. Inoltre si trova praticamente sulla statale. Peccato che non sapendolo ci fidiamo ciecamente del navigatore che ci imbuca in uno sterrato. Nessun problema percorrerlo con le nostre moto, al punto che ci addentriamo di qualche km prima di iniziare ad avere qualche dubbio ed avere conferma dell'errore da una macchina di passaggio fermata sul posto. Errore che ci costa una infangata mostrusa di moto e scarponi (qui solo le foto possono essere esplicative) a cui occorrerà trovare soluzione. Anche in questo caso il buonumore e la voglia di divertirsi ci permettono di riderci sopra, pensando a come la maggioranza dei BMW GS presenti sull'isola avrebbero voluto essere ridotti nelle nostre condizioni!

 

Arriviamo alla vicina Akureyri dalla strada 1, che ci offre scenari fantastici ed una vista sull'Eyjafjorour da mozzare il fiato. 121 i km percorsi nel pomeriggio, sotto una pioggerellina a tratti. In paese troviamo un autolavaggio (qui sono gratuiti) dove diamo una sciacquata alle moto dalle kilate di fango e quindi l'hotel Edda, ricavato nel college delle scuole superiori nei mesi estivi di vacanza degli studenti. Nonostante continui a piovigginare decidiamo di scendere in centro. La cittadina è davvero graziosa ed è a tutti gli effetti la capitale del Nord dell'Islanda. Molto turistica, si trovano qui molti ristoranti e noi optiamo per Bautinn, proprio in centro, ricavato in una delle case più vecchie della città.
Qui mangiamo divinamente prima di rientrare in hotel ancora provati dalla navigazione della mattina.