Punto di incontro dell'Associazione FJR1300 Club Italia

In Croazia con il "Templar Team"



Il Templar Team capitanato dal instancabile Alessandro si è recato in terra Croata alla scoperta delle meraviglie che lo splendido territorio riserva.

Pubblichiamo il resoconto realizzato da Bubux Team, equipaggio del Burgman Club Italia.

L’asfalto è bagnato, piove a dirotto. Il mio sguardo è fisso sulla nuvola d’acqua alla base del pneumatico posteriore di “Naposnow” che ci guida verso Dubrovnick. Abbiamo entrambi avuto lo stesso problema ai cuscinetti che ha scombinato un po’ i piani della comitiva però adesso tutto sembra risolto.


Questo tour in Croazia era iniziato nel migliore dei modi; il “Bubux Team” aveva raggiunto con un certo anticipo gli altri equipaggi milanesi “Magio”, “IoeTu” e “W-men” alla stazione di servizio di Rovato. Il tempo dei saluti, un caffè e via verso il confine. A Trieste ci fermiamo per incontrare “Naposnow” che, essendo impossibilitato a venire, molto gentilmente non ha voluto rinunciare ad un breve saluto e ad accompagnarci per un pezzo di strada. Arrivati poi a Rovigno per la cena; la struttura che ci accoglie, l’hotel Eden, suggerito da Magio, è bellissimo: camera vista mare, spiaggia, pineta, idromassaggio, sauna, cibo ottimo e abbondante. Peccato non passare una settimana qui! Non c’è problema, il giorno dopo si riparte per Spalato, dove faremo base per due giorni. In serata ci raggiunge a sorpresa anche “Naposnow”, che, contrariamente ai suoi programmi, essendosi liberato dagli impegni, non esita a farsi tutta la tirata lungo la Croazia per stare con noi. La sua presenza sarà molto preziosa. Generosità e altruismo sono i pregi che mi vengono in mente, pensando a lui. Vedremo perché.
Sabato 21 finalmente arrivano anche gli altri amici, “Templar Team”, “Bicchierino Team”, “Pilo Team”, “Balalf” e le due guide, Baldi e Alfonso (… o Anselmo?!) quest’ultimo bilingue, un elemento che in terra straniera rimane sempre utile.
Nel pomeriggio raggiungiamo le cascate di Krka, patrimonio dell’Unesco e lo spettacolo che si apre ai nostri occhi fa davvero togliere il fiato. Nel frattempo anche la pioggia ha smesso di cadere concedendoci di godere appieno del panorama; con il sole ispira ancora più serenità! Alla fine della giornata, sulla strada del ritorno, la prima battuta d’arresto. Il mezzo del “Bubux Team” si ferma per un problema ai cuscinetti della ruota posteriore. Avevo fatto di tutto per partire con il mio mezzo in condizioni ottimali e questo problema non doveva davvero capitare. Con l’aiuto di alcune persone del posto ma soprattutto di Antonio, lo scooter riesce ad arrivare in albergo ma necessita comunque di assistenza. Rimarrà dunque fermo per la tappa del giorno successivo, a Medjugorie.
Milù (ormai la chiamano tutti così!) sale sul mezzo di “Napo” e il sottoscritto farà da zavorra al “Balalf”. Purtroppo i guai non sono finiti poiché, a pochi chilometri dalla mèta, anche il ciccio di Antonio è costretto a fermarsi. Ironia della sorte: cuscinetti della ruota posteriore anche per lui. Iniziano le battutine sull’alone di sf*** che pare portarsi appresso il “Bubux team” e Milù viene incoronata “Miss Cuscinetto”!
“Napo” purtroppo deve tornare a Spalato da solo; questo, devo dirlo, mi è davvero spiaciuto. Il resto della comitiva, dopo la sosta a Medjugorie, torna in albergo con i propri mezzi; “Bubux team” con un taxi, soluzione sembrata alla fine più sensata.

 


Lunedì 23 aprile: “Bubux” e “Napo” raggiungono l’officina Suzuki di Spalato: il meccanico pare molto competente; i due mezzi potranno partire nel primo pomeriggio. Ne approfittiamo per visitare il centro storico insieme agli altri; anche Baldi, approfittando della sosta, porta il suo Teneré a fare il tagliando. Alla sera siamo tutti a Dubrovnick e si deve prendere la decisione su cosa fare per il giorno successivo. Alcuni rimangono dell’idea di visitare Sarajevo, altri optano per l’itinerario meno lungo e faticoso del Montenegro. Per quest’ultimo si parte al mattino; tutti gli equipaggi di “Bubux”, “Pilo”, “Bicchierino”, “IoeTu” e “Napo”. Il passaggio in terra montenegrina non da problemi; al ritorno invece accade l’incredibile. Il mezzo di “Bubux”, dalla banca dati dell’Interpol, risulta rubato! Penso e spiego che “ci sarà senz’altro un equivoco” ma dopo qualche minuto mi ricordo che effettivamente nel 2008 il mio Burgman mi era stato effettivamente sottratto ma poi, il giorno stesso, era stato ritrovato. Anche questo era stato un fatto incredibile di cui ricordo avevo fatto partecipi gli amici del Club. D'altronde, se si trattasse di cose normali, non riguarderebbero me! Alla denuncia di furto avevo comunque fatto regolarmente seguire quella di ritrovamento; il problema era dato dal fatto che quest’ultima informazione all’Interpol non era pervenuta! “Questione di un’ora, massimo un’ora e mezza e potrete ripartire; dobbiamo solo aspettare l’aggiornamento dal sistema” ci spiegano. Passano due ore, tre, quattro, cinque… non arriva nulla. Alla fine ci arriva l’illuminazione. Pensiamo che magari sia un errore del mio commissariato di zona. Milù contatta una sua collega che lavora in polizia ed io scrivo un lungo sms ad una mia amica che conosce proprio l’ispettore del commissariato della mia zona di residenza. Arrivano subito le risposte: entrambi i contatti si stanno attivando per cercare una soluzione. Il problema è che si è fatto tardi, sono già le 20 e reperire i responsabili non è semplice. Alla fine la mia amica Giusi riesce a smuovere la situazione, l’ispettore di polizia mi chiama, mi spiega che benché non abbiano i mezzi informatici per mandare via telematica la mia controdenuncia (che effettivamente avevano!) cercherà di risolvere questo stato di cose. Il flusso esatto doveva essere Torino – Roma – Zagabria, altre soluzioni non erano contemplate. Intanto Templar e Alfonso-Anselmo ci raggiungono per testare la situazione e per darci un supporto. Grazie davvero, c’è stato un preciso momento in cui ho avvertito realmente il sentimento di Alessandro… cosa possiamo dire?! Ti vogliamo bene!
Alla fine, verso le 23, la situazione si sblocca e possiamo tornare in albergo. Templar e Alfonso-Anselmo erano già tornati ma lungo la strada arriva “Napo”; aveva paura che non trovassimo la strada e ci è venuto incontro… grazie di cuore anche a te, Antonio…
L’ultimo giorno in terra croata lo passiamo nella mattinata a Dubrovnick, poi lasciamo la città attraversando il lungo e suggestivo ponte, e andiamo verso Ston, passando per la città di Slano.
A Ston, paesino rinomato per la coltura delle ostiche, ci fermiamo in un bel ristorante e qui il Burgman Club da il meglio di sé!
Prima di partire c’è ancora spazio per una caduta pressoché da fermo dello scooter di Bubux, scivolato in un terreno ghiaioso e, arrivati in Italia, sulla strada del ritorno, di una caduta di Milù, inciampata nella sedia di un autogrill! Adesso è davvero finita; torniamo tutti a casa.
Cosa dire?! Le considerazioni lasciamole a voi. Per quello che mi riguarda posso affermare che il tempo – è vero - non ci è stato tanto amico, però la Croazia è davvero bella e vale la pena tornarci. Scoprire posti nuovi è sempre un’esperienza che ti arricchisce; tuttavia scoprire (e riscoprire) la luce degli occhi di persone che ti hanno mostrato la loro amicizia lo è ancora di più.
Buona strada a tutti.