Punto di incontro dell'Associazione FJR1300 Club Italia

Nuova FJR1300 ...la nostra prova



Introduzione

Solo pochi giorni fa è uscita la notizia tanto attesa dell'uscita della nuova FJR1300 2013 e fin da subito si è acceso il dibattito fra chi ha apprezzato la scelta di Yamaha di dare continuità al progetto nato nel 2001 e chi invece si aspettava o sperava in un progetto completamente nuovo.

Grazie a Yamaha abbiamo la possibilità di vedere,  ma soprattutto provare,  la nuova versione e tutte le sue novità. 

Il test si è svolto a Madrid,  ma la levataccia alle 4.30 per essere in aeroporto con il primo volo per la Spagna non è certo un problema.

L'invito,  giunto inaspettato e improvviso, riempie di orgoglio: siamo l'unico club Europeo invitato e gli unici tester non accreditati come giornalisti o dealers, comunque fra le prime 100 persone che hanno avuto modo di vedere e provare questa moto in Europa.

Con quasi 300.000 km di FJR percorsi negli ultimi 11 anni, l'esperienza di una FJR prima serie (2001) e di una FJR AS (2008) sono estremamente curioso di capire se la versione 2013 sarà in grado di trasmettere la chiara percezione di evoluzione e di miglioramento sperimentata in passato. 

Quello che mi aspetto e che desidero capire da questo test è l'impatto delle modifiche sull'erogazione e sul confort di marcia,  insomma le differenze di guida rispetto alle precedenti versioni.

Prima della partenza ho studiato bene tutte le novità,  che sulla carta sono molto di più di quelle che appaiono ad una prima veloce occhiata alla moto. Quello che salta subito all'occhio è la continuità nel progetto stilistico e nelle scelte tecniche, condite però da una elettronica evoluta, particolarmente spinta sul modello AS. 

Presentazione della moto

La giornata "di lavoro" inizia con la presentazione ufficiale di tutte le novità che ci aspettano. Iniziamo con i cenni storici che molti di noi conoscono bene: nata nel 2001 si è presentata subito sul mercato come punto di riferimento del settore Sport Touring.  Rinnovata nel 2003, nel 2006, nel 2008 ed ora nel 2013, ha venduto 95000 esemplari nel mondo,  di cui circa 1500 in Italia. 

L'obiettivo di questo restyling è quello di raggiungere il "Dynamic Touring Perfection",  la perfezione del turismo dinamico,  migliorando il rapporto peso/potenza attraverso l'incremento dei cavalli (146@8000rpm) e la riduzione del peso di 2kg. Grande importanza è un stata data allo sviluppo della componente Touring della moto, attraverso l'introduzione di numerosi dispositivi elettronici: D-mode (doppia mappatura), nuovo acceleratore YCC-T (quasi un drive by wire), cruise control, traction control, ricco display multifunzionale. Un insieme di dispositivi elettronici totalmente integrati fra di loro per avere il massimo della efficacia e dell’utilità.

Le modifiche hanno riguardato tutta la moto, l'elenco è lunghissimo ma vale la pena citare le nuove sospensioni (finalmente un mono adeguato!), nuovi leveraggi del cavalletto centrale (la moto si "parcheggia da sola"), nuovo sistema di alzo del parabrezza (molto più rapido e con memoria della posizione allo spegnimento). Una citazione particolare va fatta per la nuova forcella: adottando soluzioni già presenti sulle ipersportive, la regolazione dell'idraulica viene effettuata solo sulla forcella di destra. In questo modo è stato possibile assicurare il lavoro simmetrico della forcella, incrementare la risposta, la stabilità ed il confort a vantaggio della leggerezza.

Un ulteriore approfondimento va fatto sul nuovo cruscotto, composto dall'indicatore analogico dei giri motore, un display a led centrale con indicazione di livello benzina, mappatura in uso (touring o sport), indicatore “eco” (apertura ottimale del gas ai fini dei consumi), orologio,  indicatore di velocità e una nutrita serie di spie. Sulla destra un secondo display multifunzione. Qui in fase di accensione compare il logo FJR e in fase di spegnimento la frase "see you next time" (ci vediamo alla prossima) che da sola rappresenterebbe un buon motivo per comprare la moto! Durante la marcia è possibile visualizzare le informazioni inerenti la regolazione delle manopole riscaldate,  dell'altezza del parabrezza e del computer di bordo. Quest'ultimo presenta tre schermate contenti ciascuna tre diverse informazioni a scelta tra quelle di consumo, temperatura, distanze e tempi, ognuna delle quali può essere completamente personalizzata. 

Un vero mondo di informazioni a portata di dito, molto intuitivo nell'uso e controllato dai comandi posto sul blocchetto di sinistra, che è stato completamente modificato. 

Frontalmente spicca la nuova presa d'aria (altro richiamo alle ipersportive della casa) finalizzata a portare aria dietro il cupolino per ridurre turbolenze e senso di vuoto per il pilota oltre alle due prese frontali per il raffreddamento della zona motore.

La carena, completamente ridisegnata, ha un nuovo sistema di apertura delle protezioni aerodinamiche per le gambe che consente una regolazione senza attrezzi.

Bellissimo l'uso dei led nel nuovo frontale, sia per le luci di posizione che per gli indicatori di direzione. Purtroppo la stessa soluzione non è stata adottata nel gruppo ottico posteriore per una questione di contenimento dei costi.

Dei 3 colori disponibili ci è piaciuto in particolare il “Tech Jade”, in quanto presenta componenti opache (parafango, inserti carena, interni cupolino, fregio sotto la sella, protezioni borse laterali) che la rendono più "aggressiva".

Prova su strada

Dopo l’istruttivo preambolo, la voglia di toccare con mano tutte queste novità comincia a farsi sentire, ma non è ancora il momento... dobbiamo attendere il nostro turno alle 14.30!

Approfittiamo di un veloce e leggero pranzo a buffet per conoscere Guglielmo, Product Manager di Yamaha Europa, e richiedere alcuni chiarimenti in merito alla presentazione (N.d.R. già citati nel testo), quindi arriva il momento della vestizione: ragazzi, che emozione, si parte! 

Veloce briefing sul da farsi: viaggeremo in compagnia di un giornalista e un fotografo, accompagnati da Fabrizio di YMI e guidati da uno Zumo già impostato sul percorso: 175km per scoprire la moto in tutte le condizioni d'uso.

Salgo sulla moto e accendo il quadro. Mi accoglie una grafica molto accattivante su due display ed il contagiri digitale, tutti illuminati in azzurro. Mentre fa il check compare un logo FJR sul display di destra che lascia poi il posto alle informazioni del computer di bordo, che scoprirò solo in serata poter essere completamente personalizzabili. La posizione in sella, regolabile come nel modello precedente, è invariata, ma la sella è più dura e regala più confort. 

Appena muovo il primo metro ho la sensazione di essere su una moto più piccola, leggera e maneggevole e mi ritrovo subito a prendere confidenza con i numerosi pulsanti del blocchetto di sinistra del manubrio.

L'ampio e ricchissimo display è letteralmente incastonato nelle voluminose plastiche della parte interna del cupolino, che fanno spazio ad una enorme presa d'aria frontale e ad un modificato sistema di alzo del cupolino.

Percorro i primi km dietro al gruppo, un po' spaesato nel districarmi fra la complicata viabilità ed il traffico. Una delle prime cose di cui mi rendo conto è che la frenata è davvero esuberante e la frenata integrale azionata con il pedale si avverte in modo netto rispetto al modello 2008 che sono abituato a usare.

La leva frizione (che da tempo non uso, avendo io una AS) mi sembra un po’ dura, ma mi dicono non esserci stata alcuna modifica in proposito.

Il primo tratto di strada che percorriamo usciti dalla città è autostradale. Qui inizio con il testare il funzionamento del cruise control, davvero semplice, immediato e funzionale. Una volta attivo si può accelerare e decelerare con un dito in un range compreso fra i 50 e i 180 km/h, impostare la velocità e regolarla in continuo o di 2km/h alla volta, interrompendo il tutto semplicemente sfiorando una leva dei freni o facendo il gesto di chiudere la manopola il gas.

La moto ha la stabilità di sempre e una protezione aerodinamica eccezionale. A cupolino alzato l’impressione di protezione non è molto differente dalla precedente, tuttavia l’effetto della presa d’aria si sente ed in effetti le turbolenze nella zona del casco sembrano notevolmente ridotte.

Unica nota negativa in questo primo tratto autostradale è un picco di vibrazioni sulla manopola e sulla pedana sinistra intorno ai 120 km/h, più accentuate di quanto sono abituato a sentire sulla mia 2008. 

Terminato il primo tratto autostradale il percorso ci porta verso le montagne e la strada si fa più interessante. 

Devo attendere la prima sosta per trovare le regolazioni giuste: alzo la sella (il sistema di regolazione è rimasto invariato) porto il mono su hard, indurisco la forcella di 2 click. Ora si che ci siamo! In questa parte di strada, un misto stretto ma sufficientemente veloce,  provo le diverse mappature, selezionabili con un pulsante sul blocchetto di destra.  Con la mappatura turismo la moto è praticamente identica alla  mia FJR 2008, il motore è pastoso, le risposte decise ma modulate. La mappatura Sport invece mi fa tornare indietro di 10 anni: il motore si fa aggressivo,  quasi brusco, e mi ricorda tantissimo quello delle mia precedente FJR del 2001. Tanto carattere e grinta per dimostrare di meritarsi la "R" sulla carena!

Ma è l'acceleratore la vera sorpresa: molto più morbido del precedente,  risponde con incredibile prontezza ad ogni sollecitazione e bisogna stare attenti perché l'abbinamento alla mappatura Sport richiede di prenderci la mano.

La sensazione di guida è quella che conosco, la moto sembra un fuscello,  le gomme danno sensazione di sicurezza, insomma,  quella sensazione di bilanciamento e di perfezione che mi ha fatto innamorare di questa moto fin dal primo momento.

Il terzo tratto di strada presenta curvoni ampi e veloci, i miei preferiti.

Qui apprezzo molto il settaggio delle sospensioni ed in particolare il mono che finalmente regala una stabilità che in precedenza occorreva ricercare nell'aftermarket. La moto corre su un binario,  assecondando curve e cambi di direzione in modo neutro ed efficace. 
Il set di sospensioni di serie sembra già molto valido,  ma la sera a cena ci confideranno che stanno valutando di proporre sospensioni sportive come accessorio e che dal prossimo anno saranno disponibili in optional anche le sospensioni elettroniche presenti di serie sul modello AS (di fatto queste rappresentano l'unica vera differenza fra i due modelli oltre alla frizione automatica).

Mi rendo conto che Yamaha è riuscita a migliorare ulteriormente una moto che presentava già pochi veri difetti,  concentrandosi proprio sui punti più importanti.  Nessuno stravolgimento, ma la continuazione di una storia di successo destinata a continuare con questo nuovo capitolo.

L'ultima parte del nostro lungo test ci riporta nel traffico cittadino. Percorriamo le trafficatissime arterie della capitale Spagnola in mezzo a code interminabili. Temperatura al massimo, ventola in azione,  ma nessun calore percepibile. Come, e forse ancora meglio della precedente versione, il problema del trasferimento di calore al pilota sembra davvero un lontano ricordo.

Come avrete notato non ho parlato del controllo di trazione: semplicemente non c’è stato modo di testarlo (mi hanno detto che neanche con i giornalisti è mai entrato in funzione) ! L’unica informazione che posso riportare è la possibilità di disinserirlo.

Rientriamo in hotel dopo oltre 3h e ½ di prova su strada.

Inevitabile soffermarsi ancora ad analizzare ogni dettaglio,  a cercare le analogie ed osservare le differenze. 

Esteticamente quello che cambia maggiormente è l'avantreno.  Le luci di posizione anteriori a led sono design allo stato puro; il musetto più rastremato,  il cupolino molto più tondeggiante,  gli indicatori di direzione integrati nella carena. Davvero un bel lavoro. 
Personalmente faccio più fatica a apprezzare la zona interna del cupolino, che circonda il bellissimo cruscotto quasi sovrastandolo. 

Sul lato sinistro è presente il consueto vano portaoggetti, apparentemente invariato se non per il coperchio che torna ad essere non verniciato. 

Il retro invece è praticamente invariato salvo pochi dettagli: i fregi sulle borse sono cromati anziché in gomma ed ora avvitati e non più incollati; il gruppo ottico posteriore monta delle plastiche con un disegno diverso,  che tuttavia fa un effetto strano quando lo vedi acceso da dietro: stando in posizione disassata la lampadina dal lato opposto sembra fare meno luce...  ma è solo un effetto ottico.

Altro cambiamento evidente sono gli attacchi delle pedane posteriori,  nuovamente modificati. Sembrerebbero più basse e avanzate ma non abbiamo avuto modo di verificarlo.

Dopo le ultime foto è  ora di formulare il giudizio complessivo che è senza dubbio positivo. Tutti i miglioramenti introdotti costeranno al pubblico 17.600 euro di listino,  vale  a dire circa 500 euro soltanto in più rispetto alla versione precedente. 

Un notevole sforzo di contenimento del prezzo, ma che purtroppo avrà come contraltare l'assenza di campagne di incentivo per il ritiro dell'usato. 

La moto ha soddisfatto le mie aspettative? La risposta è sì. L’evoluzione c’è ed chiaramente percepibile nell’utilizzo molto più che nell’estetica. Provare per credere.

Un ringraziamento va a Yamaha Motor Italia per l’occasione di vedere, toccare, provare in prima persona tutte le novità, avendo modo di capire direttamente quante e quali novità saranno disponibili in concessionario. Una opportunità importante in quanto tutte le considerazioni sono frutto dell’esperienza di utilizzatori di FJR con le idee chiare su come la nostra moto viene guidata tutti i giorni. Nulla togliere ai giornalisti smanettoni, in grado di percepire ogni difetto e ogni pregio grazie alla capacità di portare al limite ogni moto, ma abituati a rivolgersi ad un pubblico medio che in Italia non è quello delle “Sport Touring”.

Forse il nostro concetto di “Sport” non è quello comune, ma a noi il nostro mondo piace fatto così, senza eccessi e con una grande voglia di scoprire il mondo in moto.

Dettagli

 

Foto

Foto ufficiali Yamaha

Saranno disponibili quanto prima le foto della prova su strada.