Punto di incontro dell'Associazione FJR1300 Club Italia

Il mio tour della Scozia 2013 - Dal 4° al 6° giorno



 

4° giorno, mercoledì 14 agosto 2013

Sveglia alle 07:00. Oggi si parte per Ullapool nelle Highland occidentali per tre giorni. Il meteo minaccia acqua e quei grigi e blu scuro nel cielo quasi intimoriscono. Mentre carico la moto spero solo che non piova almeno per tutti i 290 chilometri del trasferimento, anche se sono ottimamente equipaggiato contro la pioggia. Facciamo colazione tutti insieme, poi parto con Claudia. Lei davanti in macchina, io dietro in moto.
Condividiamo la stessa strada (la A9)fino a Perth, poi ci salutiamo. Proseguo sulla A9, una strada ad alto scorrimento spesso a due corsie, fin dopo Invernees, per poi svoltare  sulla A835 fino a destinazione. Nel mentre il cielo si è aperto, e come per incanto è sparito il traffico ed è apparso il sole. Arrivo in questo bellissimo paese di pescatori alle 14.00 e alloggio al “ Ferry Boat Inn” (www.ferryboat-inn.com). Porto tutta la mia roba in camera e mi fiondo al supermercato della catena Tesco. Devo procurare del cibo per la spedizione di domani.
Poi mi concedo un giro per il paese e scopro che in dieci anni (ci ero già stato nel 2001 e 2003) non è cambiato praticamente nulla. E’ ora di cena e vado al Seaforth Inn, (www.theseaforth.com) un ristorante-pub dove cucinano, in prevalenza pesce, dalle otto del mattino fino all’una di notte. Anche la sua ottima cucina non è cambiata. Lo consiglio. 

 5° giorno, giovedì 15 agosto 2013

Sveglia alle 06:10. Oggi si parte alla volta di Cape Wrath, la punta più a nord della costa occidentale della Scozia. Do un’occhiata fuori dalla finestra, sta albeggiando ma il cielo è completamente coperto da nubi nere cariche di pioggia. Penso tra me: “Oggi non la passerò liscia”. Metto tutto il necessario nello zaino, scendo in strada e mentre lo sto fissando alla moto, vedo avanzare verso di me un ragazzo sui 30 anni, piedi scalzi, torso nudo e ubriaco perso. Mi chiede se so dove ha parcheggiato la sua moto. Da non credere. Dopo la ovvia risposta lui si allontana brontolando e io parto. Devo fare 105 chilometri per arrivare al minuscolo paesino di Keoldale.
La strada si snoda su innumerevoli saliscendi e guidare è davvero gratificante e divertente anche perché il traffico a quell’ora è di fatto inesistente. L’unico inconveniente sta nel dover fare molta attenzione a pecore e capre che di tanto in tanto attraversano la strada, oppure spesso te le ritrovi in traiettoria accovacciate sull’asfalto.
L’aria è fresca, la strumentazione della moto indica +10°C.
A Cape Wrath non ci si arriva direttamente da una strada, ma una volta a Keoldale, bisogna prima attraversare un breve tratto del Kile of Durness con una piccola barca ( cinque minuti di navigazione) e poi prendere un minibus che in poco più di mezz’ora, viaggiando a 20Km/h lungo una mulattiera, porta i turisti fino al faro. Quando vi giungo il cielo si apre di nuovo e fa capolino un pallido sole. La guida ci informa che abbiamo a disposizione un’ora per visitare la zona. Che questa sia una zona veramente “wild” lo si capisce subito. Ovunque si volga lo sguardo si vedono colonie di uccelli marini come i Pulcinella di Mare e altre specie che non conosco e anche foche e delfini.
Una volta ritornati a Keoldale proseguo sulla A838 in direzione Tongue perché non voglio fare, al ritorno, la stessa strada fatta all’andata. Mi fermo a far benzina a Durness e lì incontro un camperista scozzese sulla sessantina ex motociclista, il quale, dopo aver avuto parole di apprezzamento sulla mia moto, mi parla di una strada (una single track, cioè a una sola carreggiata) che a suo dire non potevo non fare. Prende dal camper un atlante stradale che per dimensioni mi ricorda il libro dove apposi la firma al mio matrimonio e mi indica la strada.
Mi disse: “La tua testa farà come il periscopio di un sottomarino” e mentre lo diceva, simulava un periscopio con un braccio, muovendo la mano a destra e a sinistra. Gli rispondo che mi ha convinto e lui replica che non me ne pentirò. Ci salutiamo e riparto. Faccio all’incirca le 10 miglia (16Km) di cui mi aveva parlato e appena vedo le acque del Loch Hope giro sulla prima strada che trovo sulla destra. Se sulla A838 il traffico era scarso, su questa strada è inesistente. Costeggio il Loch Hope per una decina di chilometri per poi realizzare che mi trovo in mezzo al niente. Mi fermo. Spengo la moto. Faccio un giro su me stesso guardandomi intorno. Sono solo nell’immenso deserto verde della brughiera. Riparto con l’intimo desiderio che questa strada non finisca più e nella testa mi riecheggiano le convincenti parole dell’ex motociclista. Più avanti trovo le rovine di quello che assomiglia ad un nuraghe sardo.
Mi fermo a fare delle foto ed ecco che comincia a piovere. Mi metto la tuta antiacqua e riparto fino ad incontrare il villaggio di Altnaharra. Ora posso consultare la mia cartina. Mi immetto sulla A836 fino a Lairg, poi sulla A837 ed infine sulla A835 che mi riporta a Ullapool.
Ci arrivo alle 19:00 circa, e ha smesso di piovere. Ripasso al supermercato e poi rientro in hotel. Una doccia e poi a cena al “The Frigate”. (www.ullapoolcatering.co.uk) .

6° giorno, venerdì 16 agosto 2013

Oggi mi aspetta quella che sulla carta è la giornata più impegnativa dell’intero viaggio. Ci sarà da camminare parecchio. Ho intenzione di visitare la spiaggia più bella, dal punto di vista naturalistico, dell’intero Regno Unito. Sto parlando di Sandwood Bay. Poi andrò a Point of Stoer e vedrò “The old Man of Stoer”, un picco di roccia basaltica alto 60 metri. Parto da Ullapool di buon ora e rifaccio la stessa strada fatta il giorno prima per arrivare a Keoldale, solo che, una volta passato Rhiconich sulla A838, giro a sinistra sulla B801 fino ad arrivare al villaggio di Blairmore. Qui la strada non và oltre.
Parcheggio la moto, tolgo gli stivaletti e mi metto le scarpe da tracking. Ripongo il casco e quant’altro nelle borse laterali. Il tempo è nuvoloso ma non credo andrà a piovere. Un cartello mi dice quello che già sapevo: “To Sandwood Bay:  4 Miles – 6,5 Km”. Inforco lo zaino e mi avvio lungo il sentiero.
Circondato da quegli scenari l’ora e mezza di camminata passa senza che me ne renda conto e senza accorgermene  sono alla meta.

Al ritorno succede la stessa cosa. Sono così preso e rapito da quei panorami che mi ritrovo, dispiaciuto, al parcheggio. Butto un occhio sulla cartina e faccio rotta verso il paese di Clashmore che dista circa una cinquantina di chilometri. Sulla A894 appena passato Unapool svolto a destra sulla single track B869 e dopo circa 15 chilometri arrivo a destinazione. Anche qui la strada non và oltre. Parcheggio la moto a circa 200 metri dal faro di Stoer, mi rimetto le scarpe da tracking, e come da indicazioni faccio le 2,5 miglia (4,1 Km) per arrivare al gigante di basalto. The Old Man of Stoer. Torno in hotel che sono quasi le 20:00. La stanchezza si fa sentire. 
E’ stata un’ottima giornata, anche dal punto di vista meteorologico. Domani si fa ritorno a casa degli Hamilton, ma non certo facendo la strada più breve.

Attachments:
Download this file (Scozia.pdf)Il mio tour della Scozia 2013[Qui puoi scaricare il report completo in formato PDF]3395 kB