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Le moto attuali

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bassini:
Colgo l'occasione per riprendere un argomento a noi caro e con il " noi " intendo i motocilcisti.
Domenica, di ritorno da un mio giretto domenicale ( un piccolo giro di 130 km tra le valli Bresciane ), mi sono fermato ( come il mio solito ), sulle coste di S.Eusebio ( molto conosciute dai motociclisti sportivi ! ), luogo trasfomato in alcuni gionri 8 sabatoe  domenica ) in pista nostrana gratuita!!1.
Bene, lasciando perdere l' eventuale morale a chi usa questo luogo in un modo a mio avviso " esagerato ", ho visto numeri da brivido fatti da centauiri con il cosidetto pelo sullo stomaco o per dirla in un altro modo, in modo incosciente.
Mi sono chiesto : " Come ciò e' possibile, se tutto questo è il frutto di mero coraggio o il frutto della tcnica ormai messa a disposizione della massa generale ?".
Vengo al dunque .
sicuramente la tecnologia raggiunta dalle moto attuali, permettono evulozioni da brivido, con angoli di piega da pista anche sulla normale strada di tutti i giorni. Gli pneumatici hanno raggiunto performance, un tempo sconosciute e tutti, siamo diventati " piloti non uffciali ! ".
Un poco come gli sci attuali...Ti permettono angoli di piega e velocità, da campioni, ma guai a mollare!!1 Guai se cadi, pena la rottura del ginocchio o altro....
Ecco, anche nelle moto ho visto qquesto.
Angoli di piega da brivido, con la carena che sfiora l' asfalto, con il ginocchio che " normalmente " tocca terra, con scodate controllate ( almeno così sembrava ) e con a volte cadute " controllate" !!!!
Orbene, tutto questo e' positivo? Tutta questa manna di tecnica, sicurezza, agilità, conoscenza, cavalleria è quello che serve?
Personalmente nonriesco a rispondere facilmente a questa domanda, anche perchè come in tutte le cose, c'è il bello ed il brutto.
Ho letto di recente l'impressione di guida dell' amico del Club, riguardo la guida della Ducati che possedeva e della attuale FJR.
La prima agile, scattante, nervosa e adrenalinica...La seconda, matura, dedicata ai viaggi, alla voglia di godersi un viaggio turistico e fatto di chilometri, con momenti di " sportività" giovanile!!!
Ecco, allora mi domando? La moto come deve essere?
Be, molto vale quello che noi abbiamo fatto nel passato, o meglio, la maturità acquisita nel tempo.
nel mio caso, mi sono reso conto di non essere piu' quel motociclista aggressivo, reattivo e pronto a " se sei incerto , tieni aperto!".
Oggi, faccio il contrario....Parto con la voglia di " godere 2 della maturità della moto che ho scelto, e con la consapevolezza che, alla fine esiste anche un posto ultimo che a volte diventa il primo...
Certo, vedo sfilare alla mia sinistra ( e a volte purtoppo anche a destra e questo mi fa incazzare !!!! Vista la pericolosità!!!), giovani moto, bellissime nella loro estetica, nel loro sound e nella loro cavalleria, ma prive di quel fascino identificativo che le moto di un tempo avevano.
Forse sono un nostalgico?. No credo die ssere invecchiato e con l' età anche lo spirito, ma un invecchiamento che e' fisiologico, dettato anche dalle sperienze passate, dalle innumerevoli sgroppate sulle piuì belle sportive dell' epoca, con tirate esagerate ( del tempo ) e chilometri giornalieri dell' ordine di 900 Km ed a volte 1300 IKM !!!!
Bene, spero di non avervi stufato, ma sentivo il bisogno di condividere con voi il mio pensiero.

Gino64:
Ciao Giorgio come non condividere il tuo scritto, e io ti capisco provando le tue stesse sensazioni ogni volta che esco in moto, ora assaporo le traiettorie i panorami e le trattorie :)) :)) :)), e ti capisco ancora di più visto che dalle mie parti esiste una strada che si chiama " IL COSTO " di Asiago che è conosciuta in tutta europa e i forestieri quando arrivano chiedono dove si trovi " LA PISTA " ....10 chilometri con 10 tornanti e nessun incrocio e numeri davvero da motoGP .....serve sempre prudenza e sopratutto l'importante è che il cervello rimanga sempre collegato al polso destro....però finchè ci saranno moto da 200cv ....................

luca6686:
Ciao a tutti, condivido quanto scritto, io non sono mai stato un motociclista con la voglia di battere tempi sul giro ma di godermi il tempo in giro.
Penso che più o meno ogni zona abbia la propria "pista stradale" (termine che mi incute terrore) ad esempio da me c'è la val trebbia e subito dopo il passo penice, dove si vedono ginocchia a terra e traiettorie a tutta carreggiata  :-X
E' mia opinione che la moto conti fino ad un certo punto, molto fa la testa e purtroppo c'è chi non la usa, personalmente faccio sempre levatacce in modo da potermi godere la strada ed essere a casa per le 12, evitando gran parte del traffico da pista.
Nonostante questo mi è capitato di trovare alle 6 di mattina una GS sdraiata su un lato e poco dopo un motociclista che steso per terra continuava a dire:
"Ho fatto una cazzata... ho fatto una cazzata..."
Banalmente tagliando una curva ha fatto un mezzo frontale e tutto sommato gli è andata bene, ho letto dalla cronaca frattura al braccio e gamba sinistra, questo è solo un esempio che mi fa pensare al fatto che la moto può essere di qualsiasi tipo ma la cosa che la rende più o meno pericolosa è chi la usa e con che motivo va per strada a volte mettendo in pericolo se stesso e gli altri.

Ciao a tutti

Mauri:
...ci sono sempre una dx e un sx su tutte le cose e la moto non fa eccezione.
C'è chi misura il tempo su Km e chi il Km lo assapora annusando il profumo dell'aria attorno che cambia di Km in Km.
C'è chi la moto la considera un mezzo e chi la considera un'amica con cui passare giornate all'aria aperta... io la penso come Robert M. Pirsig in "lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" che nel suo libro dice:

 "Se fai le vacanze in motocicletta le cose assumono un aspetto completamente diverso. In macchina sei sempre in un abitacolo; ci sei abituato e non ti rendi conto che tutto quello che vedi da quel finestrino non è che una dose supplementare di TV. Sei un osservatore passivo e il paesaggio ti scorre accanto noiosissimo dentro una cornice. In moto la cornice non c'è più. Hai un contatto completo con ogni cosa. Non sei uno spettatore, sei nella scena, e la sensazione di presenza è travolgente. È incredibile quel cemento che sibila a dieci centimetri dal tuo piede, lo stesso su cui cammini, ed è proprio lì, così sfuocato eppure così vicino che col piede puoi toccarlo quando vuoi – un'esperienza che non si allontana mai dalla coscienza immediata"

...Mototurista da sempre.

Gino64:

--- Citazione da: Mauri - 16/05/2017, 13:34:13 ---...ci sono sempre una dx e un sx su tutte le cose e la moto non fa eccezione.
C'è chi misura il tempo su Km e chi il Km lo assapora annusando il profumo dell'aria attorno che cambia di Km in Km.
C'è chi la moto la considera un mezzo e chi la considera un'amica con cui passare giornate all'aria aperta... io la penso come Robert M. Pirsig in "lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" che nel suo libro dice:

 "Se fai le vacanze in motocicletta le cose assumono un aspetto completamente diverso. In macchina sei sempre in un abitacolo; ci sei abituato e non ti rendi conto che tutto quello che vedi da quel finestrino non è che una dose supplementare di TV. Sei un osservatore passivo e il paesaggio ti scorre accanto noiosissimo dentro una cornice. In moto la cornice non c'è più. Hai un contatto completo con ogni cosa. Non sei uno spettatore, sei nella scena, e la sensazione di presenza è travolgente. È incredibile quel cemento che sibila a dieci centimetri dal tuo piede, lo stesso su cui cammini, ed è proprio lì, così sfuocato eppure così vicino che col piede puoi toccarlo quando vuoi – un'esperienza che non si allontana mai dalla coscienza immediata"

...Mototurista da sempre.

--- Termina citazione ---

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