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Autore Topic: ALLARGA LE CURVE  (Letto 9713 volte)

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« Risposta #25 il: 12/03/2007, 00:03:49 »
Grazie Padanian e Dante.
Ora sto approfondendo il discorso, poi ho trovato parecchie info su vari siti che spiegano tecniche di guida ecc ecc.

In effetti, il mio interesse non e' per andare piu' forte in curva, ma anzi per essere piu' tranquillo e godermi meglio il viaggio in moto.

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« Risposta #26 il: 12/03/2007, 07:59:13 »
Citazione da: "DigitalPerformer"
Grazie Padanian e Dante.
Ora sto approfondendo il discorso, poi ho trovato parecchie info su vari siti che spiegano tecniche di guida ecc ecc.

In effetti, il mio interesse non e' per andare piu' forte in curva, ma anzi per essere piu' tranquillo e godermi meglio il viaggio in moto.


... e fare meno fatica a guidare, così da godersi ancor di più tutto il resto. Se posso permettermi un paragone, saper gestire appieno il mezzo, anche utilizzandolo a bassa velocità, permette magari di saper uscire da una situazione imprevista (metti una curva che apparentemente è larga, e poi stringe alla fine, se uno non sa "aggiungere un po' di piega d'emergenza" fa fatica ad uscirne...).
Se mi permetti un paragone, è la stessa cosa per il cavalletto centrale, è ovvio che se sei 2 metri per 150 kg non fai troppa fatica anche senza conoscere il modo corretto, ma anche uno piccino e leggero, se sa come fare, la mette su senza problemi...

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« Risposta #27 il: 14/03/2007, 23:28:06 »
Citazione da: "Gian"
Citazione da: "Bond"
Condivido al 99% quello che dici, ma a volte saperne un pò di più non è male. :wink:  :wink:


Bravo Enrico, hai centrato il punto. Nessuno parla di fare le curve a 200 all'ora. Come giustamente diceva anche il titolare della concessionarioa Motoshop al raduno della Cisa l'anno scorso, non c'è bisogno di correre per divertirsi... tuttavia la PIENA padronana del mezzo non significa solo divertimento ma anche sicurezza.
IMHO sulle strade c'è troppa improvvisazione e troppo poca consapevolezza.  :roll:


Caro Gian, ti do ragione. I consigli non erano di natura pistaiola, ma avevano a che fare con la PIENA padronanza del mezzo. Ad esempio, premere sul manubrio interno (tecnica del controsterzo) ti fa andare forte in pista, ma, se sei in strada e hai bisogno di tirarti fuori dai guai in fretta, ti torna utile.

Per quanto riguarda il corso di guida in pista, io ne ho fatto vari, ma perché mi piace girare forte. Ma il primissimo, mi ha cambiato il modo di guidare su strada.

Con l'occasione, torno sul tema delle sospensioni. Conviene spendere tempo e soldi sia nel farsi tarare le originali da uno specialista,  sia nell'acquistarne di migliori.

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« Risposta #28 il: 10/05/2007, 18:24:49 »
Tratto dal sito

http://www.elf-lubrificanti.it/lub/lubitalia.nsf/VS_OPM/C12570D60045A10DC125718E00338DBB?OpenDocument

MORFOLOGIA DI UNA CURVA

L'entrata
Esistono numerosi tipi di curva, tutti completamente diversi tra loro e fonte di infiniti piaceri che si rinnovano durante la guida. L'entrata in una curva è il momento che segue l'avvicinamento e in cui si riduce la velocità frenando e scalando le marce.
Su strada, è bene privilegiare la sicurezza e la visibilità, mentre in pista potete usare tutta la larghezza a disposizione ed entrare in curva ad una velocità molto maggiore.  

Il punto di corda
È il centro della curva, il punto di massima inclinazione, la cui definizione è più importante in pista che su strada, dove sono prioritari la sicurezza, la visibilità e l'anticipo. In teoria, il punto di corda segna inoltre la transizione tra la fase di frenata e quella di accelerazione.

L'uscita
Tracciate ora una tangente virtuale per riprendere e mantenere la traiettoria, accelerando senza esagerare, per evitare l'high side sempre in agguato (distacco della ruota posteriore in caso di accelerazione intensa), ma in crescendo per recuperare velocità (rispettando i limiti di legge) sul rettilineo. In pista, è fondamentale in questa fase spostare il corpo e appoggiarsi sulle pedaline.


So che, apparentemente, l'origine dell'articolo può non c'entrare 'na mazza con il contenuto dell'articolo ma, vista la discussione, mi è sembrato carino poter aggiungere un contributo.

Ora, scusate, vado alla sezione "Presentiamoci", sennò le sento...  :wink:

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« Risposta #29 il: 10/05/2007, 18:28:22 »
Quindi, diamo la regola generale per le traiettorie. Prima di imboccare una curva, rallentate e cercate di capire quanto è lunga e individuate un punto di poco successivo alla metà (il cosiddetto “punto di corda”). Poi entrate in curva il più larghi possibile (ovviamente muovendovi rigorosamente entro i limiti della corsia stessa) e rilasciate l’acceleratore: quello è il momento per stringere la traiettoria, puntando verso la corda. Una volta arrivati in quel punto, se lo avrete calcolato bene e se l’asfalto è asciutto e regolare, potrete accelerare praticamente quanto volete senza rischiare di uscire dalla corsia o addirittura dalla strada. Inoltre, essere veloci in questa fase di solito non è pericoloso nemmeno in relazione alla presenza di altri veicoli o di ostacoli sulla strada, perché oltre metà curva è quasu sempre possibile avere la visuale libera fino al rettilineo successivo, quindi si può dare gas senza temere pericoli occulti. Se vi concentrate a fare questo in ogni curva, scoprirete che gli altri, pur essendo più lenti a fine curva, tendono anche a uscire di strada. Nella pratica, spesso è davvero difficile calcolare il punto di corda, soprattutto quando una curva è lunga e non si conosce la strada (quindi non si sa dove possa finire); oppure quando il raggio di curvatura non è costante, per cui addirittura potrebbe convenire dividere la curva in due o più sezioni (ciascuna con rallentamento in entrata, punto di corda e –prudente- accelerazione finale), identificate come pezzi di curva dove il raggio resta costante. Vale in ogni caso la regola di entrare piano e tenersi larghi fin quando non si vede la fine: non farete la gioia dei puristi, ma difficilmente avrete problemi di sicurezza. Ovviamente, gli allenamenti fateli inizialmente con tanta prudenza: dovrete imparare a concentrarvi sulla traiettoria senza perdere l’attenzione su tutto il resto che potrebbe creare pericolo (presenza di incroci, di altri veicoli eccetera).

Questo, invece, è tratto da

http://blog.ilsole24ore.com/caprino.php?itemid=70

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« Risposta #30 il: 14/05/2007, 18:32:43 »
Vabbé, se mi provocate, ve le dico tutte.

Regola 1: etrare leggermente larghi, così hai spazio per vedere la fine della curva e per allargare poi (se apri troppo). Chi si butta subito alla corda, specie su strada, allarga SEMPRE.

Regola 2: segui con lo sguardo la tua traiettoria. Immancabilmente, il tuo corpo farà una serie di aggiustamenti che porteranno la moto a seguirla. Sembra una c.....a, ma funziona. E' come lo Zen...che , come si sa, va d'accordo con l'arte della manutenzione della motocicletta...

Le altre regole le ho già citate...  :wink:

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« Risposta #31 il: 15/05/2007, 09:55:57 »
Sottoscrivo.

Infatti, ci avremo fatto tutti caso, almeno una volta, i piloti nemmeno li guardano i metri di pista immediatamente di fronte a loro: traguardano la curva nel punto lontano più visibile, in modo da capire subito come finisce.
Il corpo, poi, fa il resto.

Importante è percorrere la curva, fino al punto di corda, a gas costante, per poi accelerare progressivamente da lì in avanti.

Finirete la curva sul lato sx della vs. traiettoria, ma mai rischiando di oltrepassare la mezzeria.

Poi, con un po' di pratica, viene tutto più facile.

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« Risposta #32 il: 15/05/2007, 19:40:52 »
L'importante è vederla la fine della curva: contrariamente a quello che succede in pista infatti normalmente su strada le curve servono per aggirare un ostacolo che di solito impedisce di calcolare la traiettoria ottimale, cioè di vedere il punto di corda ed il punto di uscita. Nel dubbio anche io preferisco entrare largo e stringere la curva quando ne vedo l'uscita, posticipando il punto di corda....
Al corso di guida mi ricordo un insegnamento che ritengo prezioso: se non vedi l'uscita della curva... PERICOLO... non aprire il gas...